
Una settimana intensa con i Ricostruttori della preghiera a San Simeone. Contatto con la Natura, meditazione, danze in cerchio, preghiera e messa ogni giorno, percorsi nel bosco, superamento di paure e limiti, conoscenza di persone speciali.
Un arricchimento costante avvenuto con il coinvolgimento del corpo, attraverso la percezione e momenti di istruzione.
Il riferimento era all’ebrea Etty Hillesum che, se pur nel campo di concertamento, riusciva ancora a sentirsi libera interiormente e a celebrare Dio e la Vita. Anzi ha ribaltato la relazione con Dio; non era lei a chiedere a Lui, ma ogni suo sforzo era volto a salvare un pezzo di Dio dentro di Sè e disseppellirlo dal cuore degli altri, perché quando la cattiveria subita è troppa si rischia di allontanarsi da Dio e di non credere più. Lei riusciva a vedere la bellezza della Vita anche in quelle circostanze. Un esempio direi di santità.
L’invito è stato quello di essere veramente noi stessi. Quando siamo noi stessi, permettiamo alla Luce di Dio di manifestarsi attraverso noi. In quel momento non c’è più differenza tra la nostra e la Sua volontà. Semplicemente Siamo.
Spesso dopo cena abbiamo danzato in cerchio così ho avuto modo di trasmettere anche io alcune danze come la Danza del Presente, la danza della Terra e la danza dell’acqua.
Sono grata di aver vissuto questa esperienza rigenerante, lontana dal bombardamento mediatico e dall’assurdo odio sociale che si sta scatenando in questo periodo!