Fermati e respira.
Ritorna a casa,
senti l’Immensità, il vuoto,
la vibrazione che inspirando dalle narici entra in te e ravviva le cellule.
Nell’Uno riconosci la tua grandezza e poniti al servizio
Crea con la consapevolezza che non sei tu a creare,
ma la creazione avviene attraverso te,
attraverso i tuoi gesti, le tue mani, le tue parole, i tuoi passi di danza.
Entra in contatto con quella energia vitale
che con la respirazione arriva sino al basso ventre e rivitalizza,
cambia lo stato interiore,
sviluppa le endorfine ed una sensazione di felicità.
Non permettere a nessuno di bloccare questo flusso.
Trova spazio e tempo per entrare in contatto con questa essenza profonda.
Torna a casa.
Non per imitazione di un modello, ma per lasciare spazio a quel modello di essere riconosciuto ed agire.
Nel momento in cui per la società occidentale facciamo cose inutili, perché non produttive o senza apparente significato, proprio in quello spazio vuoto possono nascere le cose più interessanti.
Può trattarsi di ritrovare l’energia del gioco di quando eravamo bambini,
di una bella risata improvvisa,
o dello scrivere una poesia o comporre una musica, una danza, creare un quadro o fare uno scarabocchio su un foglio.
Dal vuoto nasce la vita.
Io sono la via, la verità e la Vita.
Quindi non bisogna avere paura del vuoto,
ma cercare il contatto con esso, tramite un apparente riposo,
la meditazione, la preghiera
o il semplice non fare nulla
stando per esempio a contemplare il paesaggio.
Abituati quindi al non fare e dalla fonte sentirai la tua grandezza.
Quel che segue sarà una semplice conseguenza di questo contatto.
Rilassati, abbandonati, ritrovati.
Quando la vita meccanica vuol trascinarti con forza verso il basso,
metti un ferro dietro la porta ed entra nel tuo spazio di luce.
Metti uno stop, ritrovati e riparti con una maggiore consapevolezza.
